Ci sarebbe da chiedersi e da chiedere a qualche "autorevole" sostenitore delle fusioni se nei comuni "fusi" (soppressi) la qualità della democrazia e del dibattito pubblico si sia alzata.
Ricordo consiglieri regionali toscani che nelle campagne referendarie sostenevano l'argomentazione che nei piccoli comuni non potessero più esservi dinamiche di vera partecipazione e dibattito politico e che solo grazie alle fusioni si sarebbe tornati a far vivere la democrazia.
Ad esempio, a Casciana Terme e a Lorenzana (nella provincia di Pisa) è accaduto così?!
Non sarà che l'unico modo di far vivere davvero la democrazia sarebbe quello di tornare a far valere la rappresentanza proporzionale delle reali forze e riattivando i luoghi più prossimi alle persone, ai luoghi di vita e di lavoro?! E con essi, partiti ed organizzazioni non padronali, privatistiche e/o clientelari?!
Parliamo anche di questo nella prossima campagna elettorale per le regionali?!
Difendiamo la democrazia reale!
RispondiElimina