giovedì 3 marzo 2011

AEROPORTI TOSCANI


Il dibattito sullo sviluppo degli aeroporti toscani ed il loro eventuale ampliamento - che sta animando le cronache regionali di queste settimane - va collocato in un'ottica più ampia di programmazione territoriale e nel quadro più complessivo delle politiche di sviluppo dell'economia regionale.
Vale ribadire che lo scalo pisano rappresenta un nodo centrale dello sviluppo dell'intera Toscana costiera, e non solo, con le potenzialità e i risultati che ha dimostrato in questi anni, con il livello di investimenti in corso, con le alleanze strategiche costruite con il sistema imprenditoriale. Non si tratta di visione partigiana ma di un dato di fatto, riconosciuto da ogni parte. L'ampliamento dello scalo fiorentino, collocandosi in una delle aree di maggior carico urbanistico e di maggior presenza di infrastrutture e strutture della regione, oltre ad essere valutato in base ai rischi sul piano della sicurezza, deve rispondere a specifiche problematiche in tema di aggravio sugli effetti inquinanti e di degrado ambientale, evidenziati anche dalle prese di posizione delle amministrazioni locali. Su queste criticità non potranno essere accettate né procedure di natura “eccezionale” né scorciatoie burocratiche in materia di regole.
In un'ottica di programmazione regionale e di area risultano essenziali il processo di integrazione proposto dal Presidente Rossi e la concretizzazione dell'impegno già assunto di potenziamento del collegamento ferroviario Firenze – Pisa. Soluzione, la seconda, che consentirebbe al sistema di trovare una sua razionale ed efficace dinamica di sviluppo e funzionamento, dando concretezza effettiva e materiale al tema dell'integrazione tra i due scali aeroportuali. Un capitolo altrettanto importante, sul quale sarebbe opportuno iniziare una seria discussione, riguarda poi il collegamento ferroviario Pisa-Lucca ed il rilancio sul potenziamento della linea “pontremolese”; elementi fondamentali per un rafforzamento del ruolo della Toscana costiera nelle dinamiche dello sviluppo regionale.
E' su questi aspetti che dovremo concentrare il nostro impegno - anche nella pianificazione di area vasta -, soprattutto costruendo le necessarie alleanze e spingendo per creare una visione strategica che superi le spinte campanilistiche e compia scelte coraggiose, consapevoli che non c'è qualità dello sviluppo se non c'è qualità sociale ed ambientale unite in una capace visione d’insieme.
Il tema centrale è più che mai tenere legate le scelte su sviluppo, dotazione infrastrutturale e salvaguardia ambientale. Politiche di sviluppo slegate dalle esigenze di sostenibilità ambientale non farebbero che compromettere le opportunità di valorizzazione delle potenzialità economiche dei territori e pregiudicare la qualità delle condizioni di vita anche per le comunità locali. In quest'ottica assume particolare rilievo la scelta di inserire i master plan degli scali aeroportuali all'interno degli strumenti di programmazione territoriale, con l'adozione di politiche maturate in percorsi partecipati autentici in un'ottica di sviluppo sostenibile, solidale, non autosufficiente. Cosa che Pisa ha fatto e dovrà continuare a fare ancora di più, anche da questo discendono gli importanti risultati di questi anni. E' questa la prova di governo a cui il sistema toscano è chiamato, non ad assecondare spinte di singoli territori.
Giacomo Sanavio

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