mercoledì 7 luglio 2010

E' NECESSARIO RIPENSARE IL NOSTRO MODELLO DI AGRICOLTURA

“Un’alleanza tra città e campagna: è la sfida necessaria ed auspicabile soprattutto ai fini della tutela delle risorse ambientali e del paesaggio. E’ urgente sviluppare un adeguato avanzamento culturale sull’importanza dell’agricoltura e sui servizi e le funzioni di interesse collettivo che essa è in grado di svolgere. Al tempo stesso, la nostra agricoltura deve accettare, proprio in un momento di profonda crisi, di misurarsi con l’esigenza di ridefinire la propria missione: produrre cibo, curare i beni comuni:” Sono queste le parole con cui esordisce l’Assessore allo Sviluppo Rurale della Provincia di Pisa, Giacomo Sanavio.

Assessore Sanavio, Lei propone un’agricoltura di nuova generazione. Strategica per la qualità della vita della città e con ruoli nuovi, quali sono?

L’agricoltura che guarda al futuro, offre prodotti di alta qualità, sfrutta le sue enormi potenzialità che vanno dall’essere depositaria di valori e stili di vita da recuperare alla capacità naturale di gestire le risorse e tutelare l’ambiente in modo sostenibile. Si pone cioè come alleato che può contribuire in modo significativo ad innalzare la qualità della vita di chi vive in città. Può proporre un modello di sviluppo sostenibile.

Nello specifico qual è l’offerta della campagna alla città?

L’agricoltura da sempre offre alla città prodotti agricoli che nel tempo sono andati progressivamente verso un innalzamento della qualità, ma oggi l’agricoltura può fare molto di più. La campagna si pone come baluardo nella difesa del suolo e delle risorse ad esso connesse come aria e acqua, un bene irriproducibile e funzionale alla sopravvivenza stessa dell’uomo. Un bene minacciato dalla speculazione edilizia dissennata, dall’impatto sui territori delle opere infrastrutturali, dalla scarsa programmazione edilizia. Soprattutto può svolgere nuove funzioni e offrire nuovi servizi alla città.

Quali sono le nuove funzioni dell’agricoltura?

Le funzioni dell’agricoltura sono tutte contenute nel nuovo concetto di agricoltura multifunzionale che racchiude in sé molte mansioni, tra le quali quella di mercato di prossimità di prodotti freschi e a basso impatto ambientale (bassi consumi energetici per trasporti e zero costi per la conservazione dei prodotti).
La funzione di barriera contro l’inquinamento, l’agricoltura può contribuire ad assorbire quote importanti di CO2, tutela le risorse idriche, svolge funzione di conservazione e manutenzione del suolo ecc.
Le funzioni ricreative e culturali, le opportunità di svago e ritrovo, ma anche di mantenimento del paesaggio agricolo cioè di uno dei contesti ambientali tra i più rappresentativi del nostro paese nonché espressione dei caratteri identitari della nostra cultura, l’agricoltura è fonte di energie rinnovabili.

E i servizi?

I servizi si rivolgono principalmente a due attori sociali: i cittadini cui è indirizzata l’offerta di spazi turistico-ricreativi e la conservazione del paesaggio – luogo della memoria, dei saperi e della cultura - e le Pubbliche Amministrazioni con le quali gli agricoltori possono interagire per esempio stipulando, come prevede il D.Lgs. 228/2001, contratti di collaborazione per la promozione delle vocazioni produttive del territorio, la tutela di produzioni di qualità e delle tradizioni alimentari, la manutenzione del territorio.
Ma si possono pensare anche “contratti di promozione” fra P.A. e imprenditori agricoli che si impegnino, nell’esercizio dell’attività d’impresa, ad assicurare la tutela delle risorse naturali, il mantenimento dell’assetto idrogeologico, la diminuzione delle emissioni e dell’inquinamento delle falde, l’aumento delle emissioni di ossigeno, il mantenimento della biodiversità, del patrimonio culturale e del paesaggio agrario e forestale.
Tali contratti consentirebbero alle amministrazioni comunali di promuovere in tempi rapidi e costi contenuti consistenti iniziative di riqualificazione ambientale con vantaggi dal punto di vista paesistico ed ecologico oltre che disporre di servizi pubblici, quali percorsi ciclopedonali, parchi urbani, ecc. in affitto con costi decisamente inferiori a quelli derivanti dalle procedure tradizionali di acquisizione, realizzazione e gestione diretta.
Ma voglio ricordare che gli agricoltori da sempre svolgono il ruolo tutela delle risorse irriproducibili che sono connaturate con l’agricoltura. Oggi dunque oltre ad essere un settore produttivo strategico, l’agricoltura diventa il luogo in cui è depositata la sopravvivenza della città persino dal punto di vista energetico.

In che modo il settore agricolo può dare un contributo alla produzione energetica?

Da un lato, grazie alla filiera corta, si abbattono i costi di produzione e si mette in atto un notevole risparmio energetico dall’altro penso alla produzione di agrienergie. Fatta salva la produzione agricola e la tutela delle filiere agricole da cui non possiamo prescindere, l’agricoltura può dare un notevole contributo alla produzione energetica sostenibile valorizzando il patrimonio forestale, utilizzando tutti gli scarti di produzione – potature deiezioni – e recuperando superfici a set a side.

Nel concreto come si può realizzare l’alleanza tra città e campagna?

L’alleanza tra città e campagna è innanzitutto un processo culturale. Occorre diffondere l’idea che, se vogliamo sopravvivere, dobbiamo adottare un nuovo modello di sviluppo e per far ciò è necessario in prima istanza sensibilizzare la società sull’urgenza di assumere nuove prospettive. La stessa idea alla base del Piano del Cibo della Provincia di Pisa rappresenta la sfida per costruire un’alleanza del mondo rurale con tutte le associazioni ambientaliste e quelle dei consumatori sulla necessità di ridurre il consumo di suolo, ma non solo: rappresenta anche un documento che descrive secondo quali linee dovrà svilupparsi l’agricoltura del futuro.

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