mercoledì 17 aprile 2013

Al Quirinale portiamoci l'Italia migliore

AL MIO PARTITO, AI SUOI GRANDI ELETTORI

Sono oggettivamente "destabilizzato".... L'elezione del Presidente della Repubblica non è mai stato un evento di "straordinario interesse"... almeno per me. Questa volta è diverso: per la stagione politica che stiamo vivendo, perché è la prima elezione dell'epoca della "partecipazione 2.0", per il ruolo che Napolitano (che non amo particolarmente) ha saputo, comunque, disegnare per il Capo dello Stato... per la "precarietà" che percepisco con drammatica emozione.... Le soluzioni che il Pd sta pensando, che Bersani sta proponendo ai "grandi elettori pd"... non mi convincono e non mi piacciono. Non mi permetto di esprimere giudizi di valore su Amato, D'Alema, Marini o Mattarella (su alcuni di loro si potrebbe discutere eccome!); meritano comunque il mio rispetto. Mi permetto di osservare che non rappresentano la risposta che il Paese attende. Dimostrano che non siamo in grado di "metterci in sintonia" con le sensibilità, le richieste, "l'urlo" di disperazione che sale dai cittadini verso le istituzioni.
Penso davvero che il 25 febbraio ci sia stato inviato un messaggio chiaro e forte ed una richiesta di radicale cambiamento. O sappiamo interpretarlo e dargli una risposta o il prossimo sarà ancor più drammatico e, non escluderei, traumatico.
I sondaggi non hanno funzionato allora, non mi convincono oggi; non leggiamoli più! Anzi, smettiamo di commissionarli. Assumiamo l'onesto atteggiamento di chi vuol comprendere, di chi vuol essere al servizio, di chi sa ammettere di aver sbagliato. Solo così potremo non gettare al vento idealità, principi, valori, programmi e propositi.
Domani, c'è bisogno di dare all'Italia un Presidente che sappia difendere la Repubblica disegnata nella Costituzione; che sappia interpretare il bisogno di cambiamento; che sappia ridare fiducia e speranza. Diamoglielo! Dateglielo! O sarà meglio "passare la mano"....

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