Se nel 1997, anzichè "impiccarsi alla scadenza per la chiusura al 31 maggio 98, avessimo operato per una gestione pubblica del "fine vita" della discarica come io proposi, oggi non si porrebbe neanche il tema! Si trattava di accompagnare alla chiusura con ritmi di conferimento e modalità di coltivazione tali da garantire la realizzazione di una corretta gestione, sotto il profilo tecnico e ambientale, ed una altrettanto corretta e sicura chiusura. Comunque, le recriminazioni non servono a nulla.
Ora, credo che l'atteggiamento più utile sia quello di ricomporre una sostanziale unità di posizioni tra le tre comunità e le rispettive Amministrazioni e, su questa base, riuscire ad eleborare proposte e soluzioni (sostenibili sul piano sociale, ambientale ed economico) da porre in alternativa al progetto della proprietà. Questo vale anche per l'individuazione delle ipotesi di riutilizzazione successiva delle superfici del sito. Il mio parere personale propende per una messa in sicurezza senza l'addizione di nuove quantità di materiali. Salvo le argille di sigillatura ed il terreno vegetale di superficie. Quindi, movimentazione dei materiali giacenti ed eventuale conferimento di compost fuori specifica. Basta! La problematica delle maleodoranze, che inevitabilmente verrà generata dalla movimentazione del materiale in sito, potrà essere spiegata e, credo, tollerata dalla popolazione. A fronte della certezza del tipo di interventi e della durata limitata.
Tutti dobbiamo sentirci impegnati nel costruire i luoghi e le condizioni per una gestione intelligente, trasparente e condivisa dell'intera vicenda. L'esigenza da tutelare sopra ogni altra è la salvaguardia della salute pubblica ed il recupero ambientale, e questo sono certo rappresenti l'obiettivo primario di tutti i soggetti coinvolti.
questo è ragionare! mi chiedo: è possibile in Italia riuscire a ragionare senza scagliarsi l'uno contro l'altro?
RispondiEliminabene trovo che quanto da te esposto sia molto vicino all'idea del comitato unitario valdera, dei cittadini presenti alla riunione pubblica con i tre comuni e mia nello specifico .Per quanto concerne il 1997 e il 1998 la questione credo che sia un tantino più complessa e,pur essendo convinta che sia dal 1998 che tutti avremmo dovuto iniziare a vigilare e a chiederci come procedere alla messa in sicurezza in maniera che la stessa potesse avere il minor impatto ambientale possibile, direi che adesso è giunto il momento di andare avanti.Questo perchè,non avendo purtroppo avuto le persone giuste al posto giusto, per un futuro che ci tuteli, i tempi brevi e nessun apporto di materiali sopperiranno alla trascurabile (rispetto alle alternative)problematica delle maleodoranze...
RispondiEliminane sono certa , i cittadini concorderanno!!!
Vittoria
Condivido in pieno, quanto da te esposto, ero d'accordo all'ora, sono convito adesso.
RispondiEliminaMi dispiace e non gratifica, " io lo avevo detto ".
A volte essere avanti è un disagio.
saluti cari e sinceri
andre